Deutsch Drahthaar del Zeffiro
Il Deutsch Drahthaar

Cenni di un articolo tratto dalla rivista “CANI”, Febbraio 1992

IL D.DRAHTHAAR     

a cura di Gallo Zeffiro

 

Quale è il D.Drahthaar? Quale deve essere il suo vero carattere?

Il suo pelo? Il colore dei suoi occhi? La sua velocità? La sua mole? Come deve essere fatta la sua testa? Che modo ha di cacciare? Quante di queste domande, vengono ogni anno rivolte, da novelli appassionati alla ricerca di saperne di più, ai vari allevatori della Razza, ai giudici, e purtroppo anche a coloro che magari ne hanno posseduto solo uno di Deutsch-Drahthaar (DD) senza sapere alla fine neanche con quante H si scrive il nome della Razza stessa.

Ma le domande in materia cinofila sono sempre lecite, le risposte alle volte disastrosamente non lo sono, e qui ahimè si cade nella cattiva e difficilmente revocabile informazione.

Ecce Drahthaar!” : “Ecco il Drahthaar!”

Voglio ora presentarvelo così, voglio tentare di darvi in breve tutta l’informazione possibile e la verità disinteressata su questa meravigliosa razza da ferma tuttofare, che sta sempre di più letteralmente innamorando migliaia di cacciatori cinofili in tutte le terre del mondo.

L’idea del Supercane D.Drahthaar, come già tutti ormai sanno, è nata negli ultimi anni del 1800 (1897 circa) in Germania. Ideatori di questo “Capolavoro” furono i cultori universali delle Razze da Caccia Tedesche quali Oberlander e il Nobile Zedliz Neukirch, chiamato da tutti con lo pseudonimo di Hegewald.

Poco più tardi, e precisamente il 30/01/1902, fu creata una prima Federazione del D.Drahthaar. Questa però conglobava inizialmente, anche le altre Razze da Ferma Tedesche a pelo ruvido e precisa­mente: il Pudel-Pointer, lo Stichelhaar e il Grifone Korthal (che però già aveva dal 1873 un proprio Libro d’Origine).

Il primo presidente Tedesco di questa novella Federazione fu il Sig. Alexander Lauffs (uomo duro ed esigentissimo).

Coordinatori principali, oltre ai già citati personaggi, furono gli importantissimi nomi di Koch, Meier, e Kohlhase.

L’impulso principale che mosse questi illustri signori a creare qualcosa di simile a ciò che avevano già, a differenza delle altre due principali Razze da Ferma Tedesche, già esistenti nel “Territorio”, una a pelo lungo il Langhaar, e l’altra a pelo corto il Kurzhaar, era di mantenere il suddetto materiale, con i suoi pregi e i suoi difetti,  ma nello stesso tempo di costruire con questo, qualcosa di completamente Tedesco, supplementare e assoluto, in una novità che comprendesse dell’uno e dell’altro.

Un primo movimento di incroci fu fatto attraverso linee di sangue Stichelhaar con alcuni soggetti di razza Pudel-Pointer (che in Germania aveva già moltissimi simpatizzanti tra i quali lo stesso Hegewald). Il Grifone a sua volta venne usato per allargare la Base Genealogica di questo primo movimento. Ma indiscutibilmente grande influsso lo ebbe l’avvento di sangue Kurzhaar, in un primo momento miscelato con l’antico Stichelhaar, in un secondo tempo con il Pudel-Pointer che aveva già subito numerosi passaggi di sangue. Già da queste prime selezioni con sangue Kurzhaar puro, si potè notare che l’incidenza del prodotto era già da subito del 50% circa a favore del genotipo a pelo ruvido. Eliminando il resto, si continuò a lavorare su questo 50% di cani con discen­denza diretta Kurzhaar, ma con caratteristiche del pelo totalmente diverse. Si notarono subito anche dei miglioramenti particolari nei mantelli che ne fuoriuscivano, ad esempio ne guadagnò il pro­filo della fittezza della tessitura e una lucentezza prima mancante, che metteva in particolare risalto la muscolatura del cane.

Questa prima selezione sul “Progetto Drahthaar”, che partiva innanzi tutto sospinta da famosi motti quali: ” Alleva come credi ma arriva al successo ” (Zuchte wie du willst, aber habe Erfolg) e inscindibilmente ” Alleva dalla Prestazione ” (Zucht nach Leistung), vide coronare il primo passo definitivo nel 1921, quando la VDD (Federazione Tedesca del DD) tra allevatori e utilizzatori ebbe i suoi primi 1000 iscritti. La Storia scientifica quindi, fa risalire l’origine dell’attuale D.Drahthaar, alle Razze del Pudel-Pointer, Stichelhaar, Grifone  Korthal, e Kurzhaar. Sangue puro di Pointer venne immesso tramite incrocio di particolari linee di sangue Kurz­haar e Pude1-Pointer, che originarono nel D.Drahthaar anche il colore fino a prima inesistente, del Roano Nero.

La Federazione Originale del DD del 1902, ha conglobato insieme tutte le Razze da Ferma Tedesche a pelo ruvido, fino al 1929. Dette razze, già dal 1911, erano distinte separatamente con proprio Libro d’Origine e numero progressivo. Ancora oggi nei certificati Genealogici Tedeschi della razza DD, si leggono per gene­alogia, le altre razze che hanno concorso a questa formazione.

COME LO VOLEVANO NELLA CARTA GLI IDEATORI DEL 1902 QUESTO “SUPER RUVIDO TUTTOFARE”?

Lo Standard di Razza allora era appena appena accennato, circa 25 righe, ma lasciava trasparire non un idea pressappochista, ma un chiaro riferimento ad un ausiliare di media grandezza, compatto, nobile d’aspetto con espressione energica, dal manto di copertura tessuto con pelo molto duro, dal carattere festoso e nello stesso tempo fedele. Quindi non un D.Drahthaar lontano da come si é mantenuto nel tempo e da come noi tutti lo vogliamo continui ad essere.

L’inizio del cammino del “Novello D.Drahthaar”, fatto di incroci con le razze appena citate, vide fissare questo cane in cinque “CEPPI ORIGINARI” con distinte caratteristiche genotipiche e fenotipiche: 1)Tipo Witboi, 2)Tipo Lump, 3)Tipo Regent, 4)Tipo Odin, 5)Tipo Harras. Questi nomi erano niente di più che i nomi propri di alcuni rappresen­tanti significativi, di ciò che era in complesso l’IDEA D.DRAHTHAAR. Witboi vom Rudenhof, Lump vom Berge, Regent Auenheim, Odin vom Saarforst e Harras Bigge, con gli anni, trasmisero potenzialmente ai discendenti, le loro doti psicologiche, attitudinali e di Tipo.

Ma anche questa sui Tipi Originari è ormai storia troppo antica, il riferimento sul DD attuale riguardo al “Tipo” non è più possibile. Troppi anni sono ormai trascorsi, e la razza ha subito troppi passaggi e incroci genealogici. Il D.Drahthaar del 2000 è il prodotto della miscela dei cinque Tipi Originari con tutte le loro doti e caratteristiche.

PERCHÉ IN CIRCA NOVANT’ANNI NON SI E’ CONSOLIDATA UNA CERTA OMOGENEITA’?

La risposta é difficile a darsi ma la si può ritrovare sull’intento proprio originale del capolavoro D.Drahthaar, che era quello dell’alleva­mento improntato sulle prestazioni di lavoro dei soggetti omologati per la Riproduzione. Io classificherei a questo proposito, il cane DD una “MARCA” non un tipo, il D.Drahthaar come una sorta di fabbrica, non come un modello. Il D.Drahthaar come fucina di cultura e di collaudato sangue, da dove fuoriescono dei prodotti diversi, per usi specifici diversi. Tali prodotti però, devono dare innanzi tutto la garanzia di una genericità d’impiego, fatto preponderante che fa dell’ausiliare da Ferma Continentale Tedesco, un grandissimo protago­nista in ogni caccia. Nel Nord della Germania, da sempre si allevano cani DD di una certa mole, questo é in virtù della pratica venatoria basata quasi esclusivamente sulla caccia alle anitre nelle più avverse situazioni d’ambiente acquatico.

Per contro, nell’alta e bassa Baviera dove lo stesso la caccia alle anitre viene esercitata ma non come priorità, da sempre viene allevato un DD più scattante, dal galoppo più deciso e veloce, un D.Drahthaar molto spesso medio leggero, e quindi più adatto alle discipline del campo. La Germania dell’estremo Ovest e del Centro, ospita rigogliose foreste ove necessitano ausiliari medio-forti, energici, non necessariamente veloci ma neanche troppo lenti. Negli anni queste e quelle Linee di Sangue, le caratteristiche iniziali dei vari soggetti, derivanti dalle relative Linee Madri (ML), si sono via via mesco­late, ma non hanno perso che raramente nell’intento dell’allevatore di “Zona”, questo particolare indirizzo e predilezione.

Questo a mio giudizio resta un grosso problema per i giudici d’esposizi­one, che spesso si trovano di fronte a più soggetti della stessa razza D.Drahthaar ma che in effetti sono quasi totalmente differenti tra loro. Non è ne un grosso, ne un piccolo problema per l’utilizzatore Drahthaarista che ha a sua disposizione la “MARCA”, e deve solo scegliere il “modello” d’arma che più gli si confà, in estetica, psicologia e predilezione.

Il Drahthaarista Tedesco, crede in questa “MARCA”. In Germania l’esalta­zione per la propria Linea di Sangue, l’orgoglio del nome d’allevamento, i punteggi nelle varie Prove di Lavoro, danno la possibilità di un confronto qualitativo e numerico schiacciante con le altre Razze da Ferma. Non molti sanno che già da subito dopo la II Guerra Mondiale, l’allevamento del cane DD in Germania era superiore numericamente a qualsiasi altra Razza da Ferma Tedesca, Kurzhaar compreso, e questo é un riferimento teorico pratico che dovrebbe far pensare.

In Italia, troppi gratuiti detrattori hanno precluso ai cinofili e ai normali cacciatori, di conoscere prima questa meravigliosa creazione. Troppi baroni della Cinofilia Ufficiale anni or sono hanno gettato in Italia, dell’ombra ingiustificata su di un cane che appena oltre le Alpi stava letteralmente trasformando i valori delle Prove d’Esame Generali e Specifiche per cani da Caccia, in un quasi soliloquio di razza D.Drahthaar.

Voglio riportare a proposito un dato Ufficiale del Deutsches Gebrauchs-hund-Stammbuch (Libro delle Prove di Lavoro Generali e specifiche delle Razze da Caccia in Germania) dove nel 1989, (anno ultimo della pubblicazione) il DD ha presentato alle varie VGP (Prova Generale di Caccia o Prova Maestra), 521 soggetti, il D.Kurzhaar 194, il Munsterlan­der 94, il Langhaar 43 ecc. ecc. I confronti mi sembrano del tutto superflui.

La Germania del D.Drahthaar crea da sempre cani cacciatori, esclusivamente per i cacciatori. Ben raramente i Tedeschi calpestano con il proprio DD i ring delle Esposizioni. Al cacciatore Tedesco drathaarista interessa sapere essenzialmente: da chi nasce il cane (come é composto il suo certificato d’Origine), in quali prerogative venatorie brillano i genitori del cucciolo che portano a casa, ma specialmente che questo possieda un buon carattere (Carattere Rotondo). L’estetica resta per loro (Tedeschi), un fatto puramente marginale.

QUALE E’UN BUON CARATTERE?

In Italia, si sta facendo purtroppo da sempre, una grande confusione sul carattere del cane D.Drahthaar.

Il noto cantante Lirico (tenore) degli Inizi del nostro Secolo tale Giacomo Laurivolpi, scrisse in un libro famosissimo all’epoca, che si intitolava “L’EQUIVOCO”. Mai para­gone con il carattere del D.Drahthaar calza così a pennello.

Molti anni addietro, all’incirca il periodo antecedente di un decennio alla II Guerra Mondiale e quello leggermente successivo, vide alcuni alleva­tori Tedeschi ed Austriaci, improntare la loro Opera, su cani dal carattere particolarmente aggressivo (all’occorrenza) anche contro l’uomo. Certi cani dovevano però essere essenzialmente dotati di una fermezza di nervi glaciale, che consentiva al proprietario un addestra­mento pari a quello che si usava e si usa nei riguardi delle Razze da Difesa. Negli anni l’esigenza e la passione di possedere un solo cane che facesse il guardiano alla proprietà, e che servisse anche come cane da caccia multiuso, si andò per vari motivi perdendo. Si abban­donarono di conseguenza definitivamente gli accoppiamenti con tali soggetti particolarmente predisposti ed addestrati. Per contro però, e specialmente fuori dal territorio Tedesco, qualche rimasuglio di poca informazione rimase nei riguardi di un “particolare carattere” (chiamiamolo così), che doveva rivestire il D.Drahthaar, e si continuò ad esigere che il “Teutonico dai baffi di ferro”, dovesse per forza mostrare i denti. Questo creò il famoso EQUIVOCO sul carattere. Il carattere positivo del D.Drahthaar é quello che i Tedeschi chiamano “RUHIG-CHARAKTER/WESEN-STARK” (cane dal carattere tranquillo, e dai nervi a posto). L’aggressività il cane DD, deve dimostrarla solo nei riguardi della selvaggina Rapace (volpe, gatto inselvatichito, ecc,), dimostrare decisione verso tutta l’altra selvaggina, ma assolutamente mai perdere il controllo e assalire cani e persone senza nessun motivo. Troppi accoppiamenti sbagliati, influenzati dal fascino equivocante del “carattere”, hanno fatto sì che la gente entri in sospetto, o peggio venga ingannata (da qui la assoluta esigenza di conoscere perfettamente le Linee di Sangue e i vari cani nel certificato d’Origine).

La risposta a tutti la dà il Sig. Georg Greller, Hauptzuchtwart dell’allevamento Tedesco della Razza DD (Capo dei controllori dell’allevamento DD in Germania),  che dice testualmente :

«I cani aggressivi sono dei cani sbagliati, deleteri per la Razza. Noi Tedeschi non gli vogliamo detti cani, non sono positivi a niente e creano solo problemi a persone ed animali ,dobbiamo fare in modo di escluderli tutti dall’allevamento».

Detto e sentito questo, direi si possa chiudere questo capitolo affermando che il controllo caratteriale, la positività nelle reazioni, sono le doti che tra molte altre hanno esaltato la Razza D.Drahthaar fino a portarla a questi vertici assoluti, il resto di brutto o di cattivo, c’è in tutte le famiglie, dove non tutti operano secondo cultura e coscienza.

Ma ora viene spontaneo e doveroso il dover approfondire l’argomento sul DD Tedesco e su quello Italiano.

Sembra un assurdo ma è proprio così, la ”Realtà Italiana” ha voluto un po’ trasformare il DD a sua immagine e somiglianza più che rispet­tare e usare una razza così come era stata creata, dal lavoro alla sua seppur criticabile multiforme tipicità.

Il cane da ferma a pelo duro in Italia, ormai da troppi anni, “corre” nelle Prove di Lavoro, quasi esclusivamente come un cane Inglese.

Il riferimento non è rivolto alla stima della velocità, questa passi pure anche se accelerata, purché ci sia sempre il naso in proporzione. Un D.Drahthaar può essere veloce quanto vuole se il suo fisico e psiche glielo permettono, questo è valido in Germania quanto in Italia, l’importante è sempre che il soggetto abbia il naso e la concentrazione in relazione costante alla velocità che esprime.

I problemi sono invece altri; ben rimangano ed aumentino in Italia, i cani DD che nelle Prove all’Inglese gareggiano alla pari con tutte le altre razze, ma sappiano dimostrare altresì questi D.Drahthaar, di saper compiere egregiamente anche tutti gli altri lavori richie­sti nelle prove organizzate dal club specialista…

Il D.Drahthar in Italia ha bisogno di crescere in Mentalità d’Oltralpe.

Il D.Drahthaar in Italia oggi più che mai, ha bisogno di saper esprimere tutte le prerogative proprie della razza, quelle attitudini meravigliose che lo determinano l’acclamatissimo tuttofare.

La Germania ha fatto grande il DD perché grande e organizzata é la Germania. Il D.Drahthaar oggi in Italia é forse tipologicamente il DD più bello del mondo (con la Francia), forse nell’espressione del campo anche il più elegante e bravo del mondo, non dobbiamo mai dimenticare che i nostri conterranei signori Zacco e Aita, hanno dato lustro alla nostra Nazione con i loro DD raggiungendo più volte le vette dei colori iridati. Ma molta strada c’è ancora da percorrere per realiz­zare un lavoro di tutela soddisfacente. Al DD Italiano nei confronti di quello Tedesco, mancano il potere e l’unità di una Fede­razione come quella Germanica. Il Drahthaar Italiano è ancora il prodot­to di un individualismo stretto, un po’ come da carattere Latino.

Il Drahthaar Tedesco è figlio di una collaborazione assoluta, dalla Base (o vertice) dell’utilizzatore, agli allevatori, ai controllori d’allevamento, fino ad arrivare al Capo dei controllori d’allevamento.

In Italia esiste solo l’allevatore e l’utilizzatore. In Germania la figura dei controllori d’allevamento é la spina dorsale della razza. Queste persone sono degli esperti conoscitori delle linee di Sangue dei vari D.Drahthaar a disposizione nelle loro specifiche zone, ne cono­scono i pregi e i difetti, hanno moltissimi obblighi federali, ma altresì l’autorità tramite particolari esami o test, di omologare o meno i vari soggetti alla riproduzione. Questo e molto, molto altro, fanno parte di una Organizzazione veramente incredibile in seno alla VDD (Verein Deutsch-Drahthaar e V.), il pareggiare questa scena o il solo avvicina­rsi é praticamente impensabile.

“… DA BREVI COMMENTI ALLO STANDARD di RAZZA…”

Lo Standard di Razza, come si può notare é abbastanza sintetico a tutt’oggi per ciò che concerne il fatto puramente estetico del “Modello”. Non c’é riferimento particolare nei riguardi della testa

per esempio, che in quasi tutte le Razze Canine é distinzione di Tipicità (che non é altro che l’aderenza all’Origine); questa tipicità Originaria é ancora una realtà molto miscelata, e non determina un timbro definitivo. Per l’allevatore Tedesco é sufficiente (in generale) che il D.Drahthaar maschio, possieda una “testa maschia massiccia”, con presenza di barba che renda l’espressione più energica, (niente muso appuntito o cranio stretto). La femmina deve essere in effetti più femminile nella costruzione generale, e quindi anche più gentile nella tipicità della testa.

Per ciò che riguarda l’altezza al garrese, lo standard, dal Gennaio 1992, ha alzato i valori sia per i maschi come per le femmine, chiaro indice di non desiderare più in allevamento, soggetti che avrebbero alleggerito troppo la razza.

Il tanto recriminato occhio chiaro (in Italia), é caratteristica conso­lidata per la razza in territorio Tedesco e Austriaco, e così pure nei DD Inglesi e Americani. L’occhio chiaro é presente in Germania nella percentuale del 70% circa dei soggetti, con gradazione di colore più o meno gialla o marrone chiaro. L’ occhio scuro intenso, resta per la razza una rarità. Certo, che a tutti piacerebbe la presenza di un iride quanto più scura possibile, ma questo la Razza D.Drahthaar eviden­temente non lo accetta, il DD é nato anche da cani con l’occhio chiarissimo, e come ho già detto, se la tipicità é anche l’aderenza all’Origine, questo fatto, é e rimane prerogativa particolare di questo cane. Anche in Italia quindi si deve cominciare ad accettare benevolmente questa verità. Se si vuole rientrare nei ranghi della normalità Internazionale, si devono premiare con l’eccellente in esposizione anche codesti D.Drahthaar lo meritano in effetti a piena regola.

Da mie stime fatte nel Paese d’Origine, e attraverso la conoscenza dei Libri d’Allevamento Tedeschi, negli ultimi 10 anni la VDD pur sfornando 3500/4000 cuccioli all’anno, (le iscrizioni all’ENCI per il DD in Italia sono state per l’anno 1990 n°2022 posizionandolo al 5° posto tra le Razze da Ferma) ha giudicato eccellente nelle Forme, meno di una ventina di soggetti. Di questi, circa una dozzina gli ho visti personalmente, e non meno di dieci cani avevano l’occhio che andava, dal colore marrone medio, al marrone chiarissimo e fino al giallo. La VDD si basa a differenza delle varie expo Nazionali e Internazionali, su un esame incredibilmente puntiglioso per l’assegnazione della Qualifica, a maggior ragione per l’eccellente nelle forme, ma é assoluta verità che il colore dell’occhio non ne ha mai precluso assolutamente fino ad oggi il risultato.

Il D.Drahthaar, lo hanno inventato Loro, i Tedeschi, e fino a prova contraria, sono ancora Loro il Popolo che lo conosce e lo tutela maggiormente. Dall’occhio, al tanto ambito e difficile pelo drahthaar.

Lo Standard di Razza come abbiamo visto, lo vuole lungo da 2 a 4 cm, con presenza di fitto e lanoso sottopelo. La VDD, in Germania ha instaurato da subito, una duplice Qualifica per ogni soggetto DD esaminato, una (la prima) riguarda le forme, l’altra riguarda il pelo, e questo sdoppiamento di valori, mette nuovamente in risalto la puntigliosità che dimostrano questi nostri “vicini”.

Per l’allevatore Tedesco raggiungere l’eccellente in una voce o nell’al­tra non ha un gran ché di importanza come riveste invece in Italia, Spagna e Francia, ove é purtroppo falsamente quasi di vitale interesse.

L’allevatore Tedesco (che dobbiamo sapere possiede di solito una, due fattrici, non 10 o 50) punta alla media, lavora per creare e mantenere un prodotto che stia sul Molto Buono (SG/SG), spesso ci riesce, e in questo caso ne é estremamente orgoglioso.

Ma molto più importante delle Forme, del Pelo, e dell’estetica in generale, resta per il D.Drahthaar, cane nato per andare a caccia anche nelle più dure situazioni ambientali, la Prestazione di Lavoro.

Per il Drahthaarista Tedesco questo concetto é fin troppo naturale, perché é nato con la sua Mentalità e Cultura. Per il cacciatore Ita­liano é tutt’altra cosa, alle volte é più grande l’ambizione di possedere il cane più bello che bravo. Purtroppo questo concetto é per il DD un piccolo inizio di morte. Il cane D.Drahthaar é nato per servire e cacciare da protagonista, questo lo fa già bello agli occhi di un vero cacciatore. Il cane D.Drahthaar bello é il cane atletico e prestante, senza tanti fronzoli di eleganza o vezzi da cinofilia esasperata.

Se con gli anni si capiranno questi semplici concetti e paragoni, si sarà operato in favore di questo cane straordinario, creato da gente vera­mente straordinaria, se invece ci si farà attrarre come del resto in altre razze é già accaduto, da concetti, suggerimenti, teorie o fan­tasie cinotecniche senza pratica, (magari con lusinghe di luccicanti premi), inevitabilmente si concorrerà ad accelerare quel processo di alterazione, che differenzia così assurdamente ancora la Mentalità e la Cultura del Cane D.Drahthaar Tedesco da quello Latino.

 IL D.DRAHTHAAR AD ANITRE E BECCACCE.

Fin da quando ero bambino, mi sono ubriacato di riviste sulla caccia, libri di cinofilia, trattati, racconti e romanzi che riguardano lo stesso affascinante Tema.

Ben raramente ho avuto la soddisfazione di leggere l’esaltata opera di un D.Drahthaar a beccacce o ad anitre.

Stupendi eroi appartenenti alle più svariate razze canine, venivano innalzati a grandi ricordi e a “Lodi Supreme”.

E i D.Drahthaar? Io e chissà quanti altri drahthaaristi, abbiamo nella nostra memoria infiniti momenti di espressioni venatorie eccellenti che riguardano il nostro Teutonico prediletto. Il D.Drahthaar e la parola stessa lo dice, significa pelo-duro (pelo che ricorda un po’ poeticamente il filo di ferro). Per cacciare dignitosamente la beccaccia: nel più irto dei boschi, é necessario per un cane da ferma, oltre che a possedere le risapute normali doti, avere la protezione del  corpo corazzata da un pelo generoso e forte. Per la caccia all’anitra nei mesi più inclementi, la stessa protezione del pelo  è necessità quasi inderogabile. Ma pur avendo enunciato queste semplici verità naturali, del D.Drahthaar non si é mai letto niente. Chissà perchè! Nonostante tutto Lui sta egualmente emergendo.

Moltissimi cacciatori di palude, i nostri valliggiani, che escono in barca anche affrontando un tempo Invernale Proibitivo, oggi scelg­ono D.Drahthaar. Cacciatori di beccacce con la C maiuscola, che gli riconosci quando ci bevi la grappa assieme la domenica sera, perchè da Ottobre a Dicembre, hanno le mani sempre segnate dalle righe rosse che lasciano le spine, oggi spesso ti raccontano delle prodezze compiute dal loro novello D.Drahthaar.

Sior “Chechi”, un Capovalle delle nostre parti, l’anno scorso in Dicembre mi disse che in vita sua non aveva mai visto un giovane cane con tanto coraggio e passione, cercare, recuperare e “servire la Valle” come il cane che aveva ora. Il “Chechi” parlava di servizio su valle ghiacciata, parlava di innumerevoli riporti tra una botte e l’altra senza che il cane salisse una sola volta in barca per una carezza di coraggio. Il “Chechi” parlava del suo D.Drahthaar che ironicamente chiama il “Crucco”.

Un cacciatore della Provincia di Belluno, un brav’uomo oltre che un gran fucile, mi tempesta di cartoline e telefonate da anni. Acclama le prodezze che in trent’anni di Caccia alla Beccaccia nei suoi splendidi boschi, non aveva mai avuto l’occasione di vivere fino ad oggi.

Quest’uomo caccia l’ambito scolopacide con un Continentale da Ferma Tedesco, che tutti ormai riconoscono si chiami D.Drahthaar.